Scendendo le scalette che vanno da via Santa Croce verso il Borgo, è possibile, oltre che godere del romantico luogo, ammirare le maioliche stampate che raccontano alcuni aneddoti di Monte Cerignone.
Per permettere di usufruirne al meglio, qui si trovano, nella stessa sequenza, i testi che hanno ispirato le opere che incontrerete durante la discesa.

Politica
Michele Maiani stava parlando con Gaetanin di politica e di sprechi. Gaetano come risposta alle varie considerazioni, afferma: ”Michele da reta ma me; s’avemie avut di guvern bon, a pudemie ingrasè i baghin sa i caplet” (Michele, dai retta a me; se avessimo avuto dei Governi buoni, saremmo stati così bene da poter ingrassare i maiali con i cappelletti…)
Estate
Tempo fa, Monte Cerignone si riempiva di persone nel periodo estivo. Gabriele Cesarini, rivolgendosi a Gino, esclama:
“Gino, ha visto quanta gente c’è fuori dal bar?”
e Gino di tutta risposta:
“’s ved chi n’à seta…” (si vede che non hanno sete…)
Creatività
È risaputo che Gianni Cesarini appunta da anni sul calendario le condizioni metereologiche del giorno, insieme ad alcune considerazioni…
Queste le più famose:*Pioggia, grandine, forti grandinate… ciao Kaki…
*Vento forte e serra in orbita
*Serra e morale a terra
Dieci Decimi
Giulio il mulinaio, dovendo rinnovare la patente, si reca dal dottore, il quale la rinnova dopo una visita oculistica nella quale certifica 10 decimi per occhio.
Dopo qualche mese, il dottore si accorge che Giulio ha un occhio di vetro…
Il traffico di una volta
Tornando a casa in auto:
“Va pien che se traversa ‘n baghin?… (Va piano che se attraversa un maiale?)
…una volta le strade non erano tanto trafficate…
Poesia d’amore
Tu sei quella quercia stroncata dall’improvviso fulmine…
Il Lepre (o la Volpe…)
“Cus t’ha fat Mario? (cosa hai fatto Mario?)
“Ho mazet ‘n lepre” (Ho ammazzato un lepre!)
“T’un ved cle ‘n gat??? (ma non vedi che è un gatto???)
“…se… mo l’è un bel gat…” (…sì… ma è un bel gatto…)
Il ragno
Durante una visita medica…
“Fredo, come va?”
“a’ stag com’ un dio…: ho magnet du’ fetti id pan, sa ‘na fetta id murtadela, ho bvut du’ bicir id vin… tel mi stomche un si sent un ragn tesa…”
(sto molto bene: ho mangiato due fette di pane con una fetta di mortadella, ho bevuto due bicchieri di vino… nel mio stomaco non si sente un ragno tessere…)
L’Hippy di Petorno
Una giovanissima Donatella, figlia di Berto, filava con Giorgio di Petrono che, all’epoca, aveva i capelli lunghi, suonava la chitarra ed aveva un look particolare…
Parlando con Berto, Gino afferma:
“Berto, la tu fiola l’è blina ma la sta sa un, c’le più brut lu d’la lista di debte” (Guarda Berto, tua figlia è carina ma sta con un che è più brutto lui della lista dei debiti…)
Le pecorelle e le Palombe
Don Masini, grande amante della caccia, stava tenendo una funzione in chiesa. Proprio nel mentre, arriva di corsa Gino, affermando che stavano passando le palombe (colombe).
Il Don ferma la funzione, appoggia il copricapo sull’altare e afferma:
“doni, prighet ma quest… l’è l’istess…” (donne, pregate a questo… è la stessa cosa…)
Il dente
Durante una partita a carte, alla quale partecipava il dottore, arriva una persona con un forte male di denti.
“dutor, dutor, an ni pos piò, un fal mal un dent…” (dottore, dottore, non ne posso più, mi fa male un dente)
Volendo continuare a giocare, il dottore gli fa una puntura di anestesia e continua la partita che però si protrae parecchio…
Nel frattempo finisce l’effetto dell’anestesia ed il malcapitato si lamenta sempre più, tanto che il dottore, spazientito, decide di togliergli il dente direttamente sul posto.
Presa una pinza, gli pianta un ginocchio sullo sterno… tira, estrae il dente ed esclama:
“ostcia… quest l’era chel bon…” (porca miseria, questo era quello buono…)
La discoteca
Al DJ che stava mettendo musica:
“tira via quel gigo gigo e schiafa su una polka…” (toglie questa tiritera e suona una polka…)
Il Carabiniere
Gabriele Cesarini ha fatto il servizio militare nei carabinieri. Arrivato a Monte Cerignone con la divisa e la pistola d’ordinanza, va a tagliarsi i capelli da alfeo…
“ma te quent Cristien t’ha mazet?…” (ma te, quante persone hai ammazzato?)
“nessuno”
“alora tzi un carabinier da poc…” (allora sei un carabiniere da poco…)
La cura
“Dutor, em brucia el cul…” (Dottore mi brucia il sedere…)
“La cura è semplice: basta smettere di bere…”
“a smet quand un fa li fiambi” (allora smetto quando mi fa le fiamme…)
Miseria
Alla sagra del bustregno, durante il pranzo, un commensale rivolgendosi a Gaetanin, afferma:
“Gaetan, ta vist la gent c’la magna… ‘na volta c’era ‘na miseria…” (Gaetano, ha visto la gente come mangia… una volta c’era la miseria…)
E lui:
“…sta zet, ‘na volta i sorc i scapeva da li medii sa i gusclot” (stai zitto: una volta i topi uscivano dalle madie con le lacrime agli occhi…)
Ho fatto la passeggiata della via degli aneddoti e oltre ad essere molto bella e divertente, c’è una vista stupenda